Gian Piero de Bellis

Proprietà
Introduzione

(2020)

 



Nota

Antologia Libertaria. Introduzione al tema : Proprietà.

 


 

Riguardo al tema della proprietà nella concezione anarchica occorre fare due precisazioni preliminari:

  • La proprietà non è un argomento centrale e qualificante, per gli anarchici in generale, come lo è, ad esempio, per i marxisti.
  • La proprietà non è un tema su cui si è formata una visione unanime e fissa tra tutti gli anarchici e nemmeno all’interno del pensiero di taluni anarchici.

A quest’ultimo riguardo, la posizione del primo che si è definito anarchico, Pierre-Joseph Proudhon, risulta estremamente articolata al punto da sembrare contraddittoria nelle sue due formulazioni: la proprietà è il furto – la proprietà è la libertà (Documento 39 e Documento 41).
Eppure, si tratta di una posizione estremamente interessante perché distingue tra diverse forme di appropriazione e di utilizzo della proprietà.
Nel primo caso (la proprietà è il furto) Proudhon fa riferimento all’appropriazioni di terreni e risorse naturali da parte dei grandi proprietari e il controllo degli strumenti di produzione da parte dei grandi capitalisti. Il tutto attraverso la connivenza e la protezione dello Stato. Ed è per questo che Proudhon è favorevole al possesso degli strumenti della produzione da parte dei lavoratori e contro la proprietà dei parassiti che vivono di rendita.
Successivamente, per contrastare l’invasività dello Stato che tutto vuole assorbire e controllare, Proudhon precisa il suo pensiero (la proprietà è la libertà) in modo da garantire la piena disponibilità (ius utendi et abutendi) degli strumenti della produzione al produttore singolo o associato.

In sostanza, la proprietà è un fatto sociale e non un diritto statale. Nel capitalismo sostenuto e protetto dallo Stato (capitalismo reale) o nel vero e proprio capitalismo di Stato (socialismo reale), è lo Stato che assegna o si assegna diritti di proprietà. Gli anarchici vogliono fuoriuscire da questa situazione, ma non se ne esce davvero se si ha in mente una sola e unica soluzione, valida per tutti. Ad esempio, il collettivismo come sperimentato nella guerra civile spagnola, vale a dire imposto alla popolazione di taluni villaggi, non aveva nulla a che vedere con la concezione e la pratica anarchica (Si veda: Franz Borkenau, The Spanish Cockpit, 1937). E così pure l’idea, avanzata da taluni che si definiscono anarco-capitalisti, della necessità di privatizzare la terra intera e tutte le risorse (Si veda: Hans-Hermann Hoppe, The Rationale for Total Privatization, 2010), appare come una proposta stravagante e una soluzione del tutto irreale, non in sintonia con i requisiti della varietà e volontarietà propri della concezione anarchica. Si veda a questo riguardo lo scritto di Roderick Long (documento 49).

In sostanza, i punti qualificanti della concezione e della pratica anarchica appaiono essere i seguenti:

  • Varietà delle forme di proprietà: proprietà di individui singoli e proprietà di individui associati, il tutto sulla base della volontarietà e funzionalità.
  • Coesistenza di spazi pubblici (accessibili e utilizzabili da tutti) e spazi privati (riservati ad uno o ad alcuni).
  • La proprietà come frutto di una attività produttiva e non come privilegio (diritto) assegnato e garantito dallo Stato.
  • Universalizzazione della proprietà per tutti coloro che partecipano alla produzione.
  • Godimento di beni prodotti per tutti coloro che non sono in grado, temporaneamente o permanentemente, di contribuire alla produzione.
  • Fine della proprietà intellettuale sotto forma di brevetti e patenti. (Kevin Carson, documento 51).
  • Protezione della più importante forma di proprietà: la vita e la libertà dell’individuo (Karl Hess, documento 48)
In altre parole, fine della illusione che un modello unico di proprietà possa tenere conto, in maniera esaustiva, della varietà e complessità della vita sociale e delle molteplici esigenze personali. L’unico aspetto che dovrebbe essere valido, in generale, per tutti, anarchici e non-anarchici, è la fine di ogni privilegio e di tutte le forme di sfruttamento.

 


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