Nota
Karl Hess (1923-1994) è stato uno scrittore e attivista libertario. È entrato nel Libertarian Party ed è stato l’editore del giornale del movimento dal 1986 al 1990. Questo testo breve è apparso originariamente nella rivista « The Dandelion » nel 1980. Ribadisce la posizione, già messa in luce da uno studioso americano, il dottor Maryson (si veda: Some misconceptions of Anarchism) per il quale l’anarchia significa libertà e volontarietà nelle forme di auto-organizzazione. Per questo nessuno, all’interno del movimento anarchico, dovrebbe essere interessato a prescrivere quale dei numerosi « ismi » (capitalismo, comunismo, mutualismo, ecc.) un anarchico dovrebbe seguire.
Questo messaggio è estremamente importante soprattutto adesso che l’interesse per l’anarchia sta crescendo e che alcune persone, che si professano anarchiche, stanno battagliando per promuovere vigorosamente (se non addirittura imporre) il loro modello, vale a dire o l’anarco-comunismo o l’anarco-capitalismo. Per tutti costoro il messaggio che proviene da Karl Hess è: né anarco-comunisti né anarco-capitalisti, perché « non c'è alcuna aggiunta all'essere anarchico. »
Per un video di questo testo si veda: www.youtube.com/watch?v=NSR3DlzNNUc
C'è un solo tipo di anarchico. Non due. Uno solo.
Un anarchico, quello di un solo tipo, come raffigurato da una lunga tradizione e da parecchi scritti sul tema, è una persona che si oppone all'autorità imposta attraverso il potere gerarchico dello stato.
La sola elaborazione al riguardo che mi sembra ragionevole proporre è l'affermare che un anarchico nega qualsiasi autorità imposta.
Un anarchico è un volontarista.
Ora, a parte ciò, gli anarchici sono anche delle persone, e, come tali, portatori di miliardi di sfaccettature differenti dell'umano. Alcuni sono anarchici che si pongono, volontariamente, sotto le insegne della Croce di Cristo. Alcuni sono anarchici che si raggruppano, volontariamente, nelle comunità di qualche figura paterna che li ispira e che essi amano. Alcuni sono anarchici che cercano di promuovere individui in grado di gestire una produzione industriale volontaria. Alcuni sono anarchici che cercano di organizzare volontariamente una produzione agricola sul modello dei kibbutz. Alcuni sono anarchici che, volontariamente, cercano di smantellare qualsiasi cosa, inclusa la loro associazione con altre persone, e questi sono gli eremiti. Alcuni sono anarchici che, per scelta, trattano gli affari solo in moneta contante, non sono disposti a cooperare con altri e sono un po' spacconi. Alcuni sono anarchici che, volontariamente, praticano il culto del sole e della sua energia, costruiscono strane abitazioni, sono vegetariani, e suonano antichi strumenti musicali. Alcuni sono anarchici appassionati della potenza degli algoritmi, impegnati in giochi esoterici, e che fanno parte di strani culti. Alcuni sono anarchici che vedono solo le stelle mentre altri anarchici vedono solo il fango.
Tutti costoro nascono da un solo seme, pur nella diversità delle loro ramificazioni. Il seme è quello della libertà. E questo è quello che conta. Non è un seme socialista. Non è un seme capitalista. Non è un seme mistico. Non è un seme determinista. È semplicemente un seme cha afferma: Noi possiamo essere liberi. Dopo questa affermazione, è tutto solo questione di scelte e del caso.
L'anarchia, e cioè la libertà, non dice nulla su come si comporteranno le persone libere, o quali disposizioni esse prenderanno. Afferma semplicemente che le persone hanno la capacità di decidere della loro vita.
L'anarchia non è una concezione normativa. Non dice come essere liberi. Afferma solo che la libertà, l'essere liberi, è possibile.
Recentemente, in un giornale libertario, ho letto l'affermazione che il libertarismo è un movimento ideologico. Potrebbe anche esserlo. In una concezione della libertà, essa, loro, tu, noi, o qualsiasi altro ha la libertà di impegnarsi a sostenere una ideologia, qualcosa che non costringe gli altri, negando la loro libertà. Ma l'anarchia non è un movimento ideologico. È una affermazione contenente una idea. E questa idea dice che tutte le persone hanno la capacità di essere libere. Dice che tutti gli anarchici vogliono la libertà. E, detto questo, tace. Dopo un momento di silenzio, gli anarchici si presentano sul palcoscenico delle loro comunità e della storia e proclamano le loro ideologie, non la loro concezione anarchica. Essi illustrano come, in quanto anarchici, indirizzerebbero la loro vita, descriverebbero gli eventi a cui prenderebbero parte, celebrerebbero l'esistenza e l'impegno.
In sostanza, l'anarchia è una idea che funziona da martello per rompere le catene. La libertà è il risultato, e, nella libertà, tutto il resto spetta alle persone e alle loro ideologie. Non all'anarchia intesa come ideologia. La concezione anarchica infatti non riconosce l'esistenza di una IDEOLOGIA DOMINANTE, scritta a lettere maiuscole.
Essa afferma solo che le persone che vivono in una condizione di libertà producono le loro storie e i loro piani, all'interno e all'esterno.
Una persona che descrive un mondo in cui ognuno deve o dovrebbe comportarsi alla stessa maniera, marciando in riga al suono dello stesso tamburo, semplicemente non è un anarchico. Una persona che dice che egli preferisce una certa strada, aggiungendo anche che vorrebbe che tutti la scegliessero, ma che, al tempo stesso, afferma che ognuno deve prendere le sue decisioni, può certamente essere un anarchico. Probabilmente lo è. La libertà è la libertà. L'Anarchia è l'anarchia. Non è né un formaggio svizzero né qualsiasi altra cosa. Non è una proprietà. Non è appannaggio esclusivo di qualcuno. La concezione anarchica è costituita da idee antiche, a disposizione di tutti, e che fanno parte della cultura umana. Queste idee possono essere qualificate con aggiunte ideologiche ma, di fatto, non ne hanno bisogno. Esse hanno una esistenza loro propria. Sono le persone che fanno le aggiunte e introducono nuove ideologie.
Io sono un anarchico. Ho bisogno di sapere che lo sono, e che anche tu lo sappia. E poi, io sono uno scrittore e un operaio saldatore che vive in una certa località, con certi ritrovi, e con certe persone. E anche questo tu puoi saperlo. Ma non c'è alcuna aggiunta al mio essere anarchico.
La libertà, in sostanza, non è una scatola dentro la quale forzare le persone. La libertà è uno spazio aperto in cui le persone possono vivere. Non dice come essi devono vivere. Dice solo, da sempre, che noi possiamo vivere in libertà.