Gian Piero de Bellis

Individualismo - Mutualismo - Collettivismo - Comunismo
Introduzione

(2020)

 



Nota

Antologia Libertaria. Introduzione al tema : Individualismo - Mutualismo - Collettivismo - Comunismo.

 


 

Il movimento anarchico si è caratterizzato, nel corso della sua storia, per avere espresso una pluralità di esigenze e pratiche di organizzazione personale e sociale, tutte però sotto il segno della libertà-volontarietà di ciascun individuo.
Le posizioni principali sono state:

Individualismo
Nell’ambito dell’individualismo possiamo distinguere una varietà di gradazioni che vanno da quello estremo di Stirner, a quello più pacato di E. Armand, per arrivare ad un individualismo che potremmo chiamare socialista-mutualista come appare negli scritti di Voltairine de Cleyre e Benjamin Tucker. Per questi due ultimi autori, più che di individualismo si potrebbe parlare di favorire la messa in luce delle individualità nell’ambito di relazioni sociali in cui sono del tutto assenti sia il potere esercitato da alcuni che i privilegi goduti da pochi.

Mutualismo
La concezione mutualistica è associata soprattutto alla figura di Proudhon. Essa si basa su liberi produttori e sul libero scambio dei loro prodotti e servizi, sulla proprietà intesa come possesso (uso) di strumenti per la produzione e di beni per il consumo personale e della famiglia. Proudhon era inoltre favorevole alla formazione di banche mutualiste dove i soci raccolgono i loro risparmi in un fondo comune e li investono secondo le necessità produttive dei soci stessi, per il beneficio comune e non per quello di banchieri e finanzieri estranei alla produzione.

Collettivismo
Il termine collettivismo ha, nella concezione anarchica, un significato del tutto differente da quello che è venuto assumendo a seguito della Rivoluzione Russa (statalizzazione delle terre). Per collettivismo anarchico si intende che i lavoratori hanno la proprietà ed esercitano la gestione in comune degli strumenti di produzione della loro unità produttiva ma il prodotto del loro lavoro è ripartito in base al contributo dato da ciascuno alla produzione. L’esponente più famoso di questa concezione è stato Bakunin.

Comunismo
Il comunismo anarchico, forse la posizione più diffusa a partire dal Congresso tenuto a La Chaux-de-Fonds (9-10 Agosto 1880), è associato soprattutto alle figure di Kropotkin e di Malatesta. In aggiunta alla proprietà e gestione diretta e in comune degli strumenti di produzione, i comunisti anarchici ritengono che il progresso scientifico e tecnologico permetterà di arrivare ad una produzione di beni e servizi talmente elevata da permettere una loro diffusione e godimento sulla base delle necessità e non più del contributo del singolo alla produzione.

Come precedentemente sottolineato, nella concezione degli anarchici nessun potere dominante interviene per la promozione e diffusione di tali ideali la cui attuazione deve essere il frutto degli individui singoli e associati e delle dinamiche storiche che ne conseguono.

Va poi aggiunto che non vi è né separazione netta tra queste concezioni né tantomeno contrapposizione. Per fare solo un esempio, Benjamin Tucker è definito (e si definisce) di volta in volta individualista, mutualista, socialista, senza che vi sia contrasto tra queste qualifiche in quanto il nucleo essenziale è sempre rappresentato dalla persona umana e dalle sue scelte libere e volontarie. Lo stesso può dirsi dell’anarchico comunista Kropotkin nella cui concezione la comunità volontaria composta da liberi individui (individualità) ha un ruolo essenziale.

Frequenti sono i casi (ad esempio Max Nettlau) in cui un anarchico aderisce inizialmente ad una certa posizione per poi arrivare ad accettarne varie, ad esempio sia l'anarchia comunista che quella individualista (vedi Documento 54). Taluni (vedi: Anarchia - Anarchici) propongono l’anarchia senza aggettivi (Tarrida del Mármol) o la sintesi anarchica (Sébastien Faure e Voline).

E, in effetti, come indicato più volte, l’anarchia non può essere incasellata in schemi precostituiti di un futuro definito a priori, dal momento che gli anarchici sono per la libertà di sperimentare tutti i possibili stili di vita e di organizzazione personale e sociale, secondo i desideri e le necessità di ognuno.
Pensare che il proprio modello esistenziale e sociale sia il solo valido e proponibile per tutti è stato ed è il frutto dell’ignoranza di molti presunti anarchici o pseudo-anarchici. Su questa ignoranza hanno fatto leva gli anti-anarchici caratterizzando l’anarchia come caos generalizzato o addirittura come l'imposizione a tutti di un unico e identico modo di vivere.

È tempo di andare oltre l’ignoranza e la malafede.

 


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