Jeffrey Tucker

Le illusioni e gli inganni della sinistra

(2015)

 



Note

Un articolo molto chiaro e preciso che smaschera coloro che pretendono di agire in nome del progresso e a vantaggio dei bisognosi, ma in realtà operano per la protezione degli strati parassitari e degli interessi di una oligarchia di potere.

 


 

Recentemente ho pubblicato i risultati di una lettura abbastanza approfondita della storia intellettuale del XX secolo riguardo alla questione del salario minimo. Per cogliere tutto l'orrore del tema, è necessario fare riferimento agli articoli e ai testi pertinenti.

In essi ci imbattiamo in una vasta consorteria di intellettuali che sono tutti concordi a favore del salario minimo come strumento di esclusione, come metodo di isolamento sociale. E perché? Essi pensano che se si nega il lavoro ad una persona, questa sarà scoraggiata a mettere al mondo figli. Se non si riproduce, non avvelena il ceppo della razza. In tal modo, la civiltà può essere preservata dal suicidio demografico.

Ci sono chiaramente parecchie incongruenze, ma, in un certo qual modo, tale cattiveria dietro l'idea del salario minimo riflette una strana razionalità. Queste persone sono arrivate a credere nello stato pianificatore. Ma una società pianificata ha bisogno di qualcosa di più che un utilizzo pianificato delle risorse. Occorre anche pianificare le nascite e tutto l'aspetto demografico. Non ha alcun senso rigettare "l'anarchia del mercato" per quanto concerne le risorse fisiche mentre si lasciano agli individui le decisioni riguardanti la riproduzione. In un certo qual modo, regolare il processo riproduttivo è persino ancor più importante ai fini della pianificazione sociale.

Queste idee mostruose erano anche del tutto appropriate riguardo alle implicazioni del salario minimo. Questo provvedimento restringe l'accesso al mercato del lavoro. Le persone di più basso livello culturale ne sono escluse. Questo era appunto ciò che i fautori della misura volevano. Essi sceglievano esattamente lo strumento opportuno per realizzare l'obiettivo di escludere ed isolare. Se vuoi riservare il lavoro solo a coloro che la società ritiene degni di ciò, questo è il modo di procedere.

Ma, qui sorge un problema. Dopo un paio di giorni dalla pubblicazione dell'articolo, mi sono piovuti addosso una serie di attacchi provenienti da coloro che si considerano politicamente di sinistra. In un certo qual modo essi ritenevano che stessi insudiciando la loro meravigliosa politica. Essi mi accusavano di compiere un attacco ad hominem: le persone che hanno inventato la misura del salario minimo avevano un obiettivo malvagio per cui, di conseguenza, la misura non ha alcun valore. In realtà, non avevo affatto sostenuto ciò. Io avevo semplicemente affermato che questa vecchia generazione di pensatori mirava a qualcosa, che questa qualcosa era mortifero, e che noi dovremmo trarre da loro una lezione, rigettando al tempo stesso i loro valori sociali.

Quello che mi ha continuamente colpito nel corso di questi dibattiti è stata la strana cecità di alcuni membri della sinistra. Essi si rifiutano di vedere lo stato per quello che è: un metodo attraverso il quale l'elite privilegiata controlla i beni delle persone e vive mirando a sostenere il potere di alcuni contro la parte più numerosa della popolazione. Per quante prove porti a prova di ciò, essi sono incapaci di vedere la realtà. Non è che qualcuno sia pronto a discutere alcuni aspetti di questa tesi sullo stato. Niente affatto. Essi guardano e subito distolgono lo sguardo il più rapidamente possibile e continuano a ripetere il loro mantra : lo stato è buono, lo stato è buono, lo stato è buono.

Il periodo storico che ha prodotto le misure sul salario minimo si chiama la Progressive Era, ma essa era tutto fuorché un'epoca di progresso. Era allora il tempo in cui la classe dominante dava un giro di vite a una crescita economica tumultuosa, a una estensione delle speranze di vita, e a una distribuzione della ricchezza tra le masse. Nel giro di pochi anni, abbiamo visto non solo l'introduzione delle prime misure di salario minimo ma anche una intera serie di politiche volte a creare una economia basata sui cartelli, allontanandoci dal relativo laissez faire della Gilded Age.

Ad esempio, la regolamentazione concernente gli alimenti e i medicinali era studiata per soddisfare gli attori principali sul mercato, imponendo barriere elevate di accesso nel settore, scoraggiando così la concorrenza. Non si trattava di proteggere i consumatori, ma di riservare quote di mercato alle imprese già esistenti. Questo è il motivo per il quale i grandi complessi industriali agivano di stretta intesa con il governo per instrodurre queste regolamentazioni. Ciò è stato vero per le prime misure sui prodotti alimentari (il confezionamento della carne per il trasporto) e le sostanza mediche (i provvedimenti sulle scuole di medicina e le licenze per esercitare la professione).

Ripeto: queste misure non sono state introdotte su richiesta di masse organizzate che reclamavano di essere protette contro i capitalisti. Esse sono state adottate con l'accordo dei capitalisti che cercavano di porre un freno a quello che essi vedevano come il caos generato dall'economia di mercato.

Questo è vero anche per quanto riguarda il settore bancario. La Federal Reserve fu fondata per assegnare la funzione bancaria a compagnie privilegiate e porre fine all'era del "gatto selvsggio" durante la quale chiunque poteva aprire una banca e le grandi banche dovevano competere sulla base della loro affidabilità. Dopo l'istituzione della Fed, la concorrenza subì un arresto e lo stesso avvenne per la responsabilità degli operatori sul mercato. C'era bisogno solo di un po' di tempo prima che il cartello bancario e i suoi sponsors governativi arrivassero a distruggere del tutto il valore della moneta.

Anche per la politica dell'Antitrust assistiamo alla stessa commedia. Essa è stato un mezzo impiegato da alcuni capitalisti per punire altri capitalisti che stavano invadendo il loro territorio. Non era affatto una politica studiata per proteggere il pubblico ma una disegnata per proteggere l'industria dalla concorrenza dei rivali. Dal punto di vista degli attori dominanti, la storia stava muovendosi troppo rapidamente e in maniera troppo incontrollata. L'Antitrust era lo strumento adatto per porre fine a ciò.

Lo stesso è avvenuto per la tassazione sul reddito, strutturata in modo da essere non uno strumento per la redistribuzione ma un nuovo mezzo di freno ai percettori di reddito che avrebbero potuto minacciare l'elite. Si creò così un perverso intermediario istituzionale che affermava: una persona può gadagnare del denaro solo alle nostre condizioni. L'equità non c'entrava affatto. Era tutta questione di controllo.

E dal momento che stiamo parlando di questo periodo, che dire della Prima Guerra Mondiale? Durante gli anni successivi sono emerse in continuazione rivelazioni sull'elite corporativa e affaristica che ha fatto fortuna installando e dispiegando la macchina bellica. Non si trattava di una guerra per la democrazia, ma di una guerra per sostenere le fortune dei mercanti di morte.

Perché è così difficiel da capirsi? Questa è la vera storia, la cui conoscenza è alla portata di tutti, se solo si ha tempo di leggere i testi di storici quali Gabriel Kolko, Murray Rothbard, Robert Higgs, e molti altri.

E la serie dei misfatti affaristici non finisce qui. Che dire del New Deal? Non è stata una politica per rinvigorire le masse contro l'elite della ricchezza. Se si legge John T. Flynn e innumerevoli altri reporters dell'epoca, era molto chiaro che un racket corporativo/governamentale/sindacale era in azione per sostenere profitti e potere a spese del popolo. E la Great Society [di Lyndon B. Johnson]? Ancora lo stesso: una copertura per arraffare potere. Lo stesso per quanto riguarda l'Obamacare: con quella riforma i baroni della medicina hanno riportato la loro vittoria.

Noi possiamo esaminare il secolo di politiche di "sinistra" e, dopo un po', si sente soltanto il bisogno di urlare: cosa è avvenuto con questa credulona, banale sinistra politica che esiste in giro? Che cosa le impedisce di vedere la realtä? Ma davvero quelli di sinistra pensano che lo stato leviatano stia aiutando i poveri e i bisognosi, gli emarginati e gli esclusi, le minoranze e gli oppressi. È vero esattemente il contrario.

Davvero la sinistra pensa di stare aiutando, ad esempio, i neri, con le sue regolamentazioni, i suoi controlli salariali, e con il suo sistema burocratico di assistenza statale che, in realtà, ha finito per creare barriere all'accesso e ha costruito campi di reclusione per i non-occupati? Questo è quello che fa lo stato: rovina le vite, non solo di una classe ma di tutte le classi che non appartengono all'elite, e soprattutto dei più emerginati.

Caro ingenuo individuo di sinistra: Abbiamo un secolo di prove al riguardo. Le tue misure politiche aiutano la classe dominante a spese di tutti gli altri. È sempre stato così. Svegliati, apri gli occhi, e guarda la realtà per quello che è. Lo stato aiuta sé stesso e non le persone che pretende di favorire. Qualsiasi politica che espande il potere del governo intensifica nella realtà i mezzi di oppressione del popolo che tu, individuo di sinistra, affermi di difendere.

 


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